Omnichannel Retailing vs Covid 19

Omnichannel Retailing: superare la crisi attraverso l’evoluzione dei canali e dell’offerta.

La situazione attuale vede, ad esclusione dei beni di prima necessità, una serrata totale dei punti vendita fisici e una serie di complicazioni logistiche per gli store online.
All’interno di queste criticità distributive si cercano di ipotizzare degli scenari di ripresa. McKinsey & Company, nel suo report COVID-19: Implications for business, prevede due differenti scenari legati a due variabili fondamentali: l’efficacia dell’isolamento sociale e la stagionalità del virus.
Nel primo scenario, delayed recovery, prevede una reale ripresa dei consumi a partire dal 4° trimestre 2020. Nel secondo scenario, prolonged contraction, il tempo di attesa è procrastinato fino al 2° trimestre 2021.
Che lo scenario sia favorevole, con una finestra operativa legata alla stagionalità del virus, o completamente negativo, con un impatto economico globale che potrebbe essere paragonato alla crisi finanziaria del 2008-2009, è necessario ragionare sul da farsi. È necessario individuare soluzioni alternative per gestire in maniera alternativa, fluida, efficace la catena informativa e distributiva.
Quanti sono i piccoli e medi retailer, ancorati a modelli tradizionali, che non riusciranno a compiere autonomamente questa evoluzione? Quanti sono i grandi retailer che avrebbero bisogno di soluzioni dedicate, come ad esempio bundle, maxi formati e special pack, pensati per semplificare la logistica dell’ecommerce, o che dovrebbero essere guidati nel gestire campagne informative e promozionali maggiormente efficaci e calzanti per l’online?
Le aziende produttrici e le grandi catene di distribuzione devono sostenere l’evoluzione di questi player, ricchezza indispensabile del tessuto finanziario e sociale del nostro Paese. La sfida è quella dell’omnicanalità, una battaglia già in corso che necessita di attenzioni e risorse per essere messa a terra nel minor tempo possibile. Un’omnicanalità informativa e distributiva capace di far fronte alle criticità di questo preciso momento storico. Un’omnicanalità in cui tutti i retailer dispongono di una pluralità di canali informativi e commerciali, con linee di prodotto e offerte differenziate. Il piccolo negozio di quartiere, oltre al punto vendita su strada, può così servire i propri clienti attraverso l’uso combinato di marketplace, social commerce, applicazioni per l’instant messaging e store online, facili da attivare e da gestire. Il grande ipermercato velocizza le operazioni online attraverso comunicazioni dedicate e special pack pensati appositamente per l’ecommerce.
Nel futuro prossimo, faranno la differenza sul mercato i produttori e le catene distributive che sapranno adattare la propria offerta all’omnicanalità, offrendo consulenza, prodotti e servizi ai propri clienti B2B.
Un cambiamento che potranno governare formando in maniera adeguata la propria struttura, dai manager alle prime linee di vendita, e offrendo kit omnichannel, comprensivi di cataloghi digitali e contenuti multimediali declinati per tutti i canali attivabili, corredati da tutorial e mini guide pensati per permettere ai propri clienti di attivare velocemente tutti i canali informativi e distributivi disponibili.
È il momento dell’omnicanalità. Sbrighiamoci!